Moda ecosostenibile the Chic Jam

La moda ecosostenibile: che cos’è e come fare shopping consapevole

Come consumatori, abbiamo così tanto potere di cambiare il mondo,

semplicemente facendo attenzione a ciò che acquistiamo.

Emma Watson

Mai come ora la moda ecosostenibile è una delle tematiche centrali della società e in misura crescente guida le nostre scelte su cosa, come, dove e da chi comprare.

Ecco alcuni consigli per fare shopping consapevole e come contribuire ad una moda più sostenibile.

Cos’è la moda ecosostenibile?

La filosofia della moda ecosostenibile ha origine intorno agli anni ‘60 e parte dalla necessità di evolvere verso un sistema moda che non solo sia sostenibile e quindi più rispettoso dell’ambiente, ma comprende anche un cambio di visione dal punto di vista etico ponendo l’attenzione alle condizioni di lavoro e al benessere dei lavoratori soprattutto nei paesi in via di sviluppo dove le produzioni avvengono in condizioni di miseria e sfruttamento.

Intorno al tema della moda ecosostenibile si intrecciano quindi tematiche non solo ambientali, ma anche economiche, culturali e sociali.

Dal punto di vista ambientale, la moda sostenibile si basa pertanto sulla scelta e l’utilizzo di tessuti e materiali a basso impatto ambientale, l’implementazione di azioni rispettose del pianeta in tutte le fasi della produzione, dall’ideazione del prodotto passando per la produzione, la commercializzazione fino allo smaltimento del prodotto di moda.

Fu intorno alla fine degli anni ‘80 che i brand Patagonia ed Esprit iniziarono a considerare l’impatto ambientale che causavano le loro produzioni, dalla scelta dei tessuti allo sfruttamento eccessivo delle risorse materiali. La loro sensibilizzazione verso la problematica ambientale aprì la strada ad una revisione della filiera tessile e a correnti di pensiero che identificassero le cause e rispondessero concretamente al problema della salvaguardia del pianeta.

Perché la moda ha un elevato impatto ambientale?

Il ruolo della moda nel contesto ambientale globale è rilevante. Si pensi che l’industria della moda oltre ad essere uno dei settori più redditizi a livello mondiale è anche tra quelli più inquinanti ed è responsabile di circa l’8-10% delle emissioni di carbonio del pianeta ogni anno, con una produzione tra gli 80 e i 150 miliardi di indumenti all’anno. Tuttavia quasi tre quinti dei capi finiscono nelle discariche o vengono distrutti entro un anno dalla loro produzione.

L’industria tessile inoltre, richiede l’utilizzo grandi quantitativi di acqua, energia e l’impiego di fonti non rinnovabili con pesanti ricadute sul sistema globale. 

Recentemente si è puntato il dito sul caso delle aziende di “fast fashion” che producono capi in enormi quantità lanciando anche 10-12 collezioni all’anno ispirate dai modelli lanciati dai grandi marchi di moda. Queste produzioni di massa generano capi di bassa qualità, che hanno vita breve, fabbricati con processi di produzione poco etici e insieme ai loro prezzi molto accessibili danno origine al cosiddetto fenomeno della moda “usa e getta”, le cui conseguenze in termini ambientali, economici e sociali sono decisamente impattanti.

Moda ecosostenibile the Chic Jam

Come il settore moda si sta avviando verso un sistema più sostenibile?

Gli aspetti primari considerati dalle aziende che scelgono di implementare una moda più sostenibile sono volti alla scelta delle fibre e dei tessuti da impiegare nelle loro produzioni, alla provenienza e sostenibilità dei materiali utilizzati, all’impiego di materie prime e di energia rinnovabili, di materiali riciclati e riciclabili soprattutto per quanto riguarda gli imballaggi, insieme ad una riduzione degli sprechi a livello produttivo.

Al fast fashion inoltre si sta contrapponendo un movimento chiamato “slow fashion”, nel quale vengono identificate le aziende che producono capi e accessori con tessuti, metodi e processi che hanno un impatto ambientale minimo.

I marchi che producono moda ecosostenibile

Già intorno ai primi anni ‘90 si cominciò a considerare tra le cause di insostenibilità del sistema ambientale globale la crescita esponenziale del consumismo ed una sensibilizzazione verso un consumo più responsabile. Nel 2011 il brand Patagonia ha pubblicato una campagna di comunicazione dal titolo “Don’t buy this jacket” con un’immagine di una loro giacca con l’intento di responsabilizzare i consumatori ad acquistare in modo più consapevole, solo ciò che necessitano realmente e a considerare l’effetto che il consumo eccessivo di moda ha sul pianeta.

Patagonia Don't buy this jacket
Don’t Buy This Jacket – Patagonia

Soprattutto negli ultimi anni molti brand di sono avvicinati ad una moda ecosostenibile, non solo tra i marchi di lusso ma anche alcune aziende del settore low cost. 

Tra i brand di lusso possiamo citare Stella Mc Carthney che, complice il suo stile di vita vegetariano, fu una delle prime tra i luxury brand che ha cominciato a produrre le sue collezioni animal free, cioè senza l’impiego di derivati animali. 

Altri brand oltre ai già citati Patagonia e Esprit sono: Collina Strada, Mara Hoffman, gli italianissimi Elisabetta Franchi e Philippe Model, Gabriela Hearst, G-Star e i brand The Moiré e Philomena che utilizzano gli scarti di mela per produrre le loro borse.

Anche Zara, H&M e Asos hanno introdotto delle linee ecosostenibili prodotte con fibre naturali e nel rispetto delle condizioni dei lavoratori.

Borse Philomena the Chic jam scarti di mele
Borse Philomena

Cosa possiamo fare come consumatori per uno shopping più consapevole?

Non dobbiamo impegnarci in azioni grandiose ed eroiche per partecipare al cambiamento.

Piccole azioni, se moltiplicate per milioni di persone, possono trasformare il mondo.”

Howard Zinn

I cambiamenti climatici e l’urgenza di salvaguardare il pianeta sono solo alcuni dei motivi per cui ogni nostra scelta quotidiana e ciò che scegliamo di indossare ha un’importanza rilevante sul nostro futuro e delle generazioni che verranno. 

Uno shopping più consapevole basato sulla scelta responsabile cosa, come, dove (e da chi) comprare è fondamentale per dare il nostro contributo. Secondo recenti studi il 70% circa dei consumatori è disposto a spendere il 5% o il 10% in più per abiti ecosostenibili. 

Pertanto, per concorrere ad una moda più responsabile è molto importante sapere come effettuare scelte di acquisto più consapevoli: 

  1. riconoscere e scegliere tessuti a ridotto impatto ambientale: il lino, la seta, la canapa, il cotone, la lana, il cashmere, il bambù, il tencel (detto anche Lyocell) un materiale scoperto recentemente, sono tessuti ecosostenibili perché sono biodegradabili, naturali, senza OGM e non necessitano di sostanze tossiche per la loro lavorazione;
  2. riciclare: il riciclo è alla base della moda ecosostenibile che consente di ridurre gli sprechi, i rifiuti e l’impatto ambientale. Soprattutto negli ultimi anni si è diffusa la cosiddetta moda dell’usato attraverso la vendita e il riuso di abiti e accessori di seconda mano attraverso negozi dedicati, piattaforme di compravendita on line, siti web specifici e swap party;
  3. acquistare capi provenienti dalla moda upcycling: l’upcycling consiste nel riuso “creativo” di tessuti destinati allo scarto che vengono riadattati così come sono per creare nuovi capi. In questo modo si traspone il momento dello smaltimento, risparmiando inoltre in termini di energia e acqua altrimenti impiegata per la fabbricazione di nuovi capi. I tessuti in questo caso vengono recuperati da scarti di lavorazione, da vestiti già usati o da tessili non propriamente destinati all’abbigliamento come tendaggi e biancheria, e a loro volta riadattati per creare altri capi;
  4. acquistare capi fabbricati con materiali sostenibili di qualità che durano nel tempo: una scelta consapevole che si contrappone alla moda “usa e getta” estremamente inquinante. Fare acquisti consapevoli di tale natura hanno anche benefici diretti: introdurre nel nostro armadio un capo o un accessorio di qualità e non necessariamente legato alla moda del momento, ci consente di creare un guardaroba efficiente con un numero limitato di capi intercambiabili tra loro che consentono di creare molteplici outfit con pochi pezzi (leggi anche Il guardaroba capsula: come creare un armadio minimale e ottimizzato) ed inoltre ci consentono di mantenere il nostro stile che ci contraddistingue e ci rende uniche (leggi anche Come trovare il tuo stile personale);
  5. preferire capi con tessuti certificati: la certificazione dà la garanzia che il prodotto sia fabbricato in modo ecosostenibile, come ad esempio la GOTS che certifica i tessuti realizzati con almeno il 70% di fibre naturali da agricoltura biologica.
Giacca Da Vende Da Pende ecosostenibile The Chic Jam
Giacca DVDP – brand ecosostenibile
Total outfit Jasmine Govetosa The Chic jam upcycling
Total outfit Jasmine Govetosa – upcycling

Pro e contro della moda sostenibile

La moda sostenibile ha i suoi pro e contro. Se da un lato vogliamo avvicinarci ad una moda sempre più ecologica, rispettosa dell’ambiente, degli animali e del lavoro umano, dall’altro lato occorre essere consapevoli ed informati su ciò che le nostre decisioni di acquisto comportano. Spesso la scarsa informazione produce effetti contrari a quello che ci si aspetta. Conoscere le sfaccettature del sistema moda è importante per massimizzare il nostro contributo per una moda più green

Se da un lato gli acquisti di capi on line sono visti come una scelta ecologica, dall’altro occorre considerare che gli acquisti in negozio generano meno rifiuti in termini di imballaggi rispetto alle consegne a domicilio. Inoltre, gli acquisti on line sono soggetti a maggiori resi che si traducono spesso nello smaltimento del capo come scarto o rifiuto. 

Inoltre, ci sono materiali utilizzati per fabbricare capi che vengono percepiti più ecologici rispetto ad altri come il cotone o il poliestere riciclato: tuttavia questi materiali hanno un ciclo di vita più breve rispetto ad altri tessuti, generando una produzione di rifiuti maggiore. I capi creati con poliestere riciclato inoltre non possono a loro volta essere riciclati: ciò significa che la plastica che non viene impiegata in poliestere riciclato può essere riciclata tantissime volte, mentre il poliestere riciclato finisce tra i rifiuti senza più essere riutilizzato. Inoltre il poliestere riciclato durante i lavaggi rilascia microplastiche dannose per l’ambiente e l’uomo.

L’informazione quindi è il primo passo verso acquisti più responsabili.

In definitiva, teniamo a mente la piccola regola delle 3 R: Riduci, Riusa, Ricicla. 

La risposta decisiva per una moda più sostenibile è come detto uno shopping più consapevole, mirato alla riduzione degli acquisti superflui e a ciò che ci serve davvero. Questa è la soluzione primaria che salvaguarda il nostro futuro. 

Inoltre scegliere tessuti ecologici, a ridotto impatto ambientale e soprattutto durevoli è un’altra delle soluzioni che ci consentono di fare acquisti più green.

Il riciclo infine, è la parola chiave dell’ecosostenibilità: dare una seconda vita ai capi, impiegare materiali tessili usati per creare nuovi abiti, rinviare il più possibile il momento dello smaltimento riduce drasticamente l’inquinamento e l’impatto che la moda ha sull’ambiente.

Con le nostre piccole azioni possiamo aiutare giorno dopo giorno la salvaguardia del pianeta.

Per noi. Per le generazioni future. 

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