Come indossare il vintage in look moderni

Il vintage racchiude lo stile e le abitudini degli anni del Novecento che hanno caratterizzato la moda, gli accessori, l’arredamento, gli oggetti d’arte, ma anche i balli e la musica. L’etimologia della parola vintage deriva dal francese “vendege” (cioè vendemmia) e si definivano perlopiù i vini di qualità che presentavano un’etichetta con l’indicazione dell’annata.

Con il termine vintage oggi si tende ad identificare capi di abbigliamento ed oggetti che fanno parte di una determinata epoca passata e legati al concetto del riuso. 

vintage the chic jam
Stile vintage in look moderni – via L’Officiel Italia

Il senso di nostalgia legato ai costumi e agli stili di quell’epoca ha spinto molti stilisti a proporre nelle recenti collezioni modelli ispirati al vintage che hanno così condizionato le tendenze di oggi. E allora come riprendere il fascino dei capi d’antan e farli nostri per creare outfit dal sapore vintage? Ecco tanti consigli.

Quando un capo di abbigliamento o un accessorio può essere considerato vintage?

Sfatiamo il mito a cui molti credono: indossare un capo “vecchio”, d’altri tempi vuol dire indossare un capo vintage. Ebbene, non è proprio così. Il vintage per essere considerato tale, sia che si tratti di un capo di abbigliamento che di un accessorio o un bijou, ha dei canoni ben precisi da rispettare.

Innanzitutto sono considerati capi vintage quelli che appartengono ad un arco temporale che va dagli anni ’20 del Novecento sino agli anni ’90. I capi o gli accessori che si collocano prima degli anni ’20 vengono considerati “antichi” o “di antiquariato”, quelli che sono stati fabbricati dopo gli anni ’90 sono considerati di “seconda mano” o “usati”. I capi vintage sono considerati tali non tanto per il loro utilizzo passato, quanto per le caratteristiche di irripetibilità e irriproducibilità sulla base degli standard qualitativi dell’epoca moderna. In particolare ciò che rende un capo vintage di valore è la sua unicità.

Queste caratteristiche fanno sì che un capo vintage acquisti valore, ma un valore maggiore si ha se un capo vintage non è mai stato indossato.

Inoltre, un capo o un accessorio per essere considerato vintage deve essere un pezzo iconico di un’epoca passata, deve aver segnato in modo indelebile la storia della moda, influenzando lo stile di un determinato momento storico.

Infine, un capo è considerato vintage se ha almeno 20 anni (25 in Inghilterra) e se è indossabile ai giorni nostri.

stampe stile vintage the chic jam
Stampe vintage – via Getty Images

Dove trovare capi vintage?

Scovare capi vintage può essere facile e interessante. Armadi, vecchie mansarde e cantine della nonna, della zia o perché no, della mamma potrebbero contenere cimeli che abbinati in modo corretto potrebbero essere ereditati degnamente da voi: accessori, orecchini, bracciali, ma anche abiti che non indossano più possono regalarvi quell’allure che tanto contraddistingueva le donne di un tempo.

Ma non solo: nei negozi e nei mercatini vintage potrete scoprire piccoli tesori che amerete. E dato che siamo ormai connessi con il mondo, un’ottima idea è quella di acquistare capi vintage on line: A.N.G.E.L.O. Vintage Palace, Beyond Retro, YOOX, Vestiaire Collective, Vintage Qoo e tante altre sono piattaforme a vostra disposizione per fare acquisti vintage di tutto rispetto!

Infine, esiste un modo molto divertente per acquistare o semplicemente barattare capi e accessori vintage partecipando agli swap party!

Abiti vintage the chic jam
Abiti vintage

Come riconoscere un capo vintage?

Un capo vintage innanzitutto deve essere confezionato in modo sartoriale e può essere riconosciuto dalla stoffa: nell’epoca in cui vengono collocati i capi vintage le stoffe erano di grande qualità perché erano destinati a capi che dovevano durare nel tempo. A seconda del tipo di stoffa utilizzata è possibile anche definire l’epoca di un capo vintage: se di rayon si colloca intorno agli anni ’30-’40, se di fibra sintetica come il nylon e il poliestere intorno agli anni ’40-’50, se di lana o di acrilico intorno agli anni ’50, se di lycra verso gli anni ’60.

Inoltre per riconoscere un capo vintage autentico si possono analizzare le etichette: l’etichetta sartoriale che riporta il nome del sarto o della sartoria, l’anno e il luogo del confezionamento sono ricamate; le etichette di composizione (introdotte nel 1971) invece sono molto brevi e riportano una breve indicazione di manutenzione come “lavare a mano”, “lavare a secco”, ecc. così pure per gli accessori di lusso come le borse.

Infine, per riconoscere un capo vintage occorre analizzare le chiusure, come asole, bottoni, cerniere e cuciture. Prima degli anni ’30 gli abiti delle donne avevano i bottoni, gli automatici o i lacci. I bottoni negli anni ’20 erano di resina naturale, metallo, madreperla o pasta di vetro. Più tardi negli anni ’30-’40 sono stati fabbricati in legno, in metallo o in vetro, spesso dipinti a mano o con motivi a tartaruga. Intorno agli anni ’50 i bottoni assumono dimensioni più grandi accogliendo spesso i loghi delle aziende che li producevano. Successivamente negli anni ’60 i bottoni assumono la connotazione di bottoni gioiello. 

Le cerniere invece, solitamente in metallo, che venivano considerate dalla chiesa prima degli anni ’30 di mal costume, erano posizionate a partire dalle maniche e terminavano in vita fino a circa gli anni ’60; se sono posizionate nella parte posteriore centrale, il capo è collocabile negli anni ’50 o successivi.

Come indossare capi vintage per un look moderno

Alla base di ogni outfit che si scelga di indossare, ognuna di noi deve seguire il proprio gusto personale e vestire con ciò che valorizza di più. Pertanto anche per quanto riguarda la moda vintage bisogna innanzitutto partire da un’analisi accurata della propria persona e del proprio stile. Pertanto, se rovistando qua e là tra gli armadi della nonna, della zia o della mamma avete trovato dei capi o degli accessori che vi piacciono tanto, se indossati con gusto e seguendo il vostro stile potrete creare un look unico dal tocco vintage.

Fashion Tips:

  1. Come prima regola per creare un outfit vintage ma senza sembrare di essere pronti per una festa a tema o sfoggiare un look “da nonna”, occorre abbinare il vintage al moderno. Quindi scegliete ad esempio un capo o un accessorio vintage e indossatelo con capi attuali.
  2. Optate per una gonna: le gonne vintage sono facili da indossare e allo stesso tempo molto attuali. Gonne a balze, a ruota, con il tulle, sono modelli e tessuti che gli stilisti d’oggi propongono spesso nelle loro collezioni. Abbinatela ad una camicia o ad una maglia attuale per un look affatto banale.
  3. Gli abiti vintage (al contrario dei pantaloni) sono più facili da trovare in commercio ma attenzione alle taglie, spesso quelle di una volta non coincidono con le taglie di oggi. Pertanto siate sicure di acquistare un capo che vi stia bene e della misura giusta. Ne potrete trovare di qualsiasi fantasia ma scegliete quelle più sobrie oppure con colori neutri. Abbinateli ad accessori attuali come cappelli, collane, cluch e scarpe come ballerine, sandali e décolleté. E perché non provare con una bella cintura?
  4. Un pezzo che potrete riscoprire tra gli armadi della nonna è il foulard. Indossatelo annodato al collo o sul capo come una diva, oppure tra i capelli ripiegato come un cerchietto o semplicemente per creare una coda.
  5. Non siete ancora pronte per indossare abiti vintage? Provate con gli accessori. Tra i bijoux che possiamo indossare per dare all’outfit un perfetto tocco vintage possiamo utilizzare delle spille prese in prestito dalla nonna, degli orecchini a clip da indossare con i capelli spostati dietro l’orecchio, collane di perle da indossare con un tubino e anelli da portare su tutte le dita. Oppure optate per gli occhiali maxi size anche con lenti degradè che tanto si usano in questa stagione, hairclip da sfoggiare tra i capelli e borse a tracolla di pelle o con frange dallo stile hippie.

    Cappotto anni '60 vintage the chic jam
    Cappotto anni ’60 – via pinterest

L’importanza di indossare vintage

Il vintage è un modo di essere molto amato dalle fashioniste che non perdono l’occasione di giocare con esso per creare abbinamenti unici ed inimitabili. Perché la moda vintage è proprio questo: rende unica chi lo indossa. Ma c’è molto di più: il vintage è spesso legato al mondo del riuso e della sostenibilità. Indossare vintage infatti, consente di donare una “seconda vita” ai capi, che si traduce in termini di riduzione dell’impatto sull’ambiente sia per quanto riguarda l’inquinamento da produzione che da smaltimento dei vestiti. 

Pertanto, acquistare vintage è il modo più etico e sostenibile per migliorare il nostro stile!

LINDA

Vogue the chic jam
Vogue

Lascia un commento

Torna in alto